L'altra metà della mafia. L'anima femminile di Cosa Nostra, 'Ndrangheta e camorra. Donne che comandano, che subiscono e che combattono. Le loro voci...
Per anni la mafia è riuscita a creare nell'opinione pubblica l'idea che le sue donne non erano che poverette succubi ed ignare. Nemmeno investigatori e magistrati sono sfuggiti al pregiudizio, e per lungo tempo non hanno riconosciuto alle donne delle famiglie mafiose la capacità di compiere scelte morali proprie, scagionandole da ogni responsabilità. Inoltre, una certa supponenza tutta maschile le voleva incapaci di prendere parte attivamente al "difficile mondo degli affari".E' stato così che, garantendo di fatto l'impunità alle donne, la società civile ne ha involontariamente favorito la carriera all'interno delle organizzazioni criminali e l'infiltrazione nel mondo finanziario "pulito", dove le mafiose hanno conquistato in fretta il potere di decisione e libertà di azione.Questo libro dimostra che le donne sono il fulcro delle famiglie criminali: fungono da copertura (quando l'uomo ha bisogno di un alibi), da vice (quando il boss è in prigione), da prestanome (quando si tratta di riciclare denaro sporco), da insospettabili corrieri d'armi e di droga...Soprattutto, però, le donne tramandano all'interno della famiglia la cultura mafiosa, crescendo i figli come gangster provetti, curando la carriera dei loro uomini all'interno dell'organizzazione e badando che essi non si facciano venire in mente di tradire la famiglia diventando "infami" collabratori di giustizia.Per scrivere il suo libro, Longrigg ha intervistato investigatori e legali, ha parlato con storici e con magistrati. Ma soprattutto ha incontrato una infinità di donne siciliane, campane, calabresi ed americane. Donne di mafia e donne che la combattono. Donne che l'hanno resa potente e donne che le hanno inferto colpi durissimi. Donne che l'hanno vinta e donne che ne sono state schiacciate. E le ha lasciate parlare in prima persona.
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