Palazzo Novecento. Il racconto autobiografico di una generazione nell'Italia del dopoguerra
Ciascuno di noi ha un 'Palazzo Novecento' conficcato nell'immaginario della memoria. Luogo fisico, riferimento ideale, archetipo dello spazio urbano per gli avvenimenti della propria vita. Palazzo Novecento è come un'autobiografia collettiva, ove scorrono gli anni di una generazione troppo giovane per militare nella Resistenza, troppo anziana per trovarsi protagonista del Sessantotto. Di gente che aveva al massimo dieci, quindici anni quando arrivarono le prime jeep degli Alleati, con la stella bianca a cinque punte sulle fiancate. E siccome lo scrittore è anche architetto, c'è fors'anche un altro modo di leggere questo libro: vedere, con lo scorrere dei personaggi e degli eventi, il profondo mutamento urbanistico di una città che in quegli anni si consegnava ancora alla campagna, e che oggi è irreversibilmente in una dimensione già metropolitana.
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