La menzogna
Il legame fra verità e menzogna, la loro alterità radicale e al tempo stesso la loro compresenza e in un certo senso la loro complementarità , costituiscono forse il vero e profondo scandalo della cultura occidentale, la principale pietra d'inciampo che si oppone a qualunque costruzione etica che aspiri a una coerenza totale. Questo paradosso, questo disagio, riveste forma particolare nell'universo magico, al quale per definizione si accede al fine di controllare il futuro e, attraverso la sapienza, acquisire potenza, e nel quale si verificano per contro gli inganni più gravi; di più: nel quale il confine tra verità e menzogna sembra di continuo svanire e cancellarsi, e l'ambiguità resta la vera e sola padrona del campo ('ibis non redibis'...).Fino a che punto è, almeno in via ipotetica, possibile attribuire alla menzogna il valore di elemento ludicamente fondante di civiltà ? Da che punto in poi il 'come se', presupposto di ogni finzione, comprese quelle che servono a fondare e a definire le questioni giuridiche e i teoremi geometrici o ad attivare il meccanismo del ragionamento analogico, cessa di essere un gioco huizinghianamente creatore di civiltà e comincia a divenire un meccanismo eversivo?
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