Gli spettri della rivoluzione e altri saggi
Questa raccolta di saggi, scritti da Herling tra il 1951 e il 1992, consta di una prima parte, dedicata prevalentemente alla letteratura russa, e di una seconda parte legata alla personale esperienza dell'autore, prima di esilio, a contatto con culture diverse, poi di integrazione nella sua veste attuale. Dal primo saggio, che dà il titolo alla raccolta, "Gli spettri della rivoluzione", nel quale si considerano con grand eacutezza e profondità le origini "culturali" russe della rivoluzione, ritrovate da Herling nella tradizione letteraria ottocentesca - interprete delle correnti che da secoli percorrono in profondità l'anima e le storie russe - piuttosto che nei limiti del pendiero politico, a "Villa Tritonr" che descrive il primo incontro (1944) di Herling venticinquenne con Benedetto Croce, nella residenza-rifugio dalle rappresaglie fasciste dell'anziano filosofo, circondata da un "mitico" paesaggio italiano-sorrentino; al saggio su Eichmann, "Il demone dei nostri tempi"; a quello scritto in occasione del centenario dela nascita dello scrittore inglese di origine polacca Joseph Conrad. Un insieme di riflessioni, e di testimonianze, di basilare importanza per capire le vicende dell'Est europeo; le percorre, in varie forme, un ragionamento rigoroso dal quale scaturisce naturalmente e con chiarezza una verità non fine a se stessa, ma che ci conduce direttamente nel cuore dell'autentica religione dell'omo, alle radici della "religione della libertà".
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