Eppure... Autoantologia della poesia (1947-1991)
Se c'è un libro che può fare a meno di qualsiasi presentazione è proprio questo che Giuseppe Zagarrio provvede da sé e da par suo a ordinare criticamente con specifiche didascalie. Il puntiglioso montaggio offre, ricapitolata e scelta, la poesia prodotta da Zagarrio in oltre quaranta anni di lavoro che era disseminata in alcuni volumi e in riviste di punta e di battaglia - alcune delle quali dirette da lui medesimo. [...] Facendo leva sulle inesauribili richieste della ragione e della coscienza Zagarrio può discretamente ma senza schermirsi per niente ricostruire l'albero della sua poesia come una sorta di paradigma della disputa, semisecolare, della seconda parte del Novecento.[...] Il compito che Zagarrio si è imposto come poeta lo ha affidato idealmente a tutta la poesia attuale come criterio e come studioso di poetiche e di teorie; in essa riconoscendo i valori attivi e le vecchie e nuove convenzioni, elusive e fuorvianti. Dal suo esercizio paziente d'interprete e di onestissimo osservatore nasce, di ritorno, altra motivata energia per le sue creazioni e i suoi interventi, in una reciprocità dialettica con i suoi interlocutori, talora nel civile e austero ardore della polemica.Il libro che oggi ne dà testimonianza situa esattamente il lavoro di Zagarrio come specchio di una lunga stagione: se non che è uno specchio tutt'altro che inerte, vivido anzi di riflessi e di rifrazioni. Questo carattere speculare che risulta dalla costruzione di "Eppure..." accresce l'opera di fascino con quell'affetto di apertura e di accanita presenza critica sui casi della società e della poesia: e non abbaglia e non tradisce il suo amaro grumo animatore non rassegnato alla sconfitta.(Dalla Presentazione di Mario Luzi).