Occhio di serpe, lingua di fuoco. Storie di mostri e draghi
Le fantasie dei nostri lontani predecessori erano popolate da animali mostruosi, capaci di uccidere gli sventurati che li avvicinavano, di avvelenare l'aria circostante con il mefitico respiro, di suscitare sgomento al solo suono del loro nome: drago, tarasca, basilisco, 'bestia'. Erano mostri dai corpi spaventosi di serpente, avevano terrificanti teste di gallo con creste irte di spine, zampe con artigli robusti, denti aguzzi come pugnali, mascelle possenti, code taglienti, e sembravano invincibili. Ogni tanto, però, dalla folla impaurita usciva qualcuno capace di sfidare il pericolo, affrontare ogni insidia e riportare la tranquillità fra gli abitanti. Queste "Storie di mostri e draghi", ricavate soprattutto dalla tradizione europea e adattate al gusto del lettore di oggi, ci fanno incontrare molte figure paurose già note al nostro immaginario, e ci fanno conoscere quei giovani eroi del fiabesco capaci di sconfiggere il male grazie all'ardimento, all'intelligenza, alla disponibilità verso gli altri: Lawrence possiede una bellissima voce e con il suo canto addomestica il Serpente dei mari, Jean salva la principessa dalla Bestia a sette teste ma per sposarla dovrà sconfiggere un altro crudele avversario, Bella libera la Bestia dall'incantesimo solo grazie all'amore e alla dedizione di cui è capace, Marta commuove la terribile Tarasca con la semplicità del racconto della sua vita. Queste storie ci fanno riflettere sul fatto che nelle fiabe e nelle storie antiche è davvero racchiuso il segreto della nostra umanità, la volontà di capire, l'impegno a non scoraggiarsi davanti a eventuali sconfitte; e ci ricordano che, talvolta, dietro le sembianze del mostro può celarsi una creatura sofferente, triste, emarginata, ed è nostro compito cercare di conoscerla e aiutarla a uscire dal suo orribile aspetto. Età di lettura: da 8 anni.
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