Il gatto in gondola
Correva l'anno milleseicento e un po', e correva tanto forte che ormai era quasi arrivato al traguardo: era precisamente la vigilia di Natale, e il giovane magro e cencioso malinconicamente accoccolato sotto un balcone di Venezia lo sapeva purtroppo. "Domani è Natale, - pensava Arlecchino, fissando l'acqua del canale, nera come i suoi pensieri, - e io avrò certamente più fame degli altri giorni. Nel mio stomaco ci dev'essere un calendario: nei giorni festivi, infatti, esso brontola più che nei giorni feriali".
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