Il pianeta degli alberi di Natale

I sogni - sosteneva Gianni Rodari - possono diventare realtà, l'importante è credere nella capacità e nella volontà dell'uomo di progettare il futuro, di immaginare un mondo migliore. E' partendo da questa convinzione che lo scrittore aggiunge alla famiglia dei suoi "viaggiatori" straordinari (dal signor Venceslao della casa volante a Giovannino Perdigiorno) il simpatico Marco, "un brunetto sui nove, dieci anni, col ciuffo in mezzo agli occhi", che a bordo di un cavallo a dondolo parte in pigiama dalla sua stanza e approda a un vero "pianeta di Cuccagna", a un mondo in cui la vita ha i toni della tranquillità e della pace, i colori della felicità: sul Pianeta degli alberi di Natale i giocattoli "si vendono gratis", non si paga nulla, i temporali hanno il sapore della menta, la scienza è al servizio di tutti, e nessuno deve inquietarsi, litigare, "legarsela al dito". Attraverso gli occhi stupiti di Marco, Rodari fornisce una precisissima mappa dei luoghi e dei modi di vita del fantastico pianeta, non dimentica l'umorismo di imprevedibili menu, i paradossi dei cartelli e degli avvisi letti sulle strade. Gli azzardati giochi lessicali di un calendario particolare, insomma il lettore non si annoierà certamente e potrà aggiungere al libro altri mille immaginari prodigi o, come farà Marco al suo ritorno, progettare la trasformazione della nostra Terra in "Pianeta degli alberi di Natale", lavorando per la pace e per la solidarietà nel rispetto degli adulti.