Sussurri di gelo
1922, Vienna. Austria felix è uno sbiadito ricordo, il grande impero centrale d'Europa, la corona austro-ungarica, è collassata passando attraverso i massacri della Prima guerra mondiale. L'Austria è ora un piccolo paese rurale e bigotto, in piena crisi identitaria e si addestra a un futuro che avrà come epilogo l'Anschluss. Balthasar Beck rientra nella città dove è nato, segnato senza rimedio dalla memoria degli orrori della guerra che ha stremato il Vecchio Continente e da un lungo periodo di prigionia in Russia. Conduce una vita marginale, da clochard. Solo dopo una lunga vigilia rientra nei ranghi e nel suo vecchio posto di lavoro alla polizia criminale. E qui, sulla scena del crimine ordinario, irrompe il crimine storico della guerra recente. Orrori e avvenimenti grotteschi, pagine macabre e sanguinose del recente passato e del presente, si mescolano in una efficace irrilevanza di luoghi e di tempi. Casi di omicidi misteriosi e bestiali si sovrappongono - non senza il ghigno freddo seminato a piene mani nelle pagine di una straordinaria opera noir - agli anni appena trascorsi in Siberia e alle memorie belliche tra pianure gelate e trincee.
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