BerlinoGrafie. Letteratura nomade e spazi urbani. I percorsi di Emine Sevgi Ozdamar e Terézia Mora
Nel nostro tempo lo spazio è diventato centrale nella riflessione teorica: Spatial Turn, Raumtheorien, geocritica vengono utilizzate per orientarsi nel cambiamento in atto e a Berlino, attraverso la letteratura transnazionale di lingua tedesca, si cerca la matrice del rapporto tra scrittura e "spazio". Berlino, città senza centro, città rizomatica, ci offre una possibilità di cogliere l'intrinseco legame tra Grafie e luoghi. Le opere di due scrittrici, E. Sevgi Ozdamar e T. Mora, ci accompagnano in questa indagine. Questa letteratura viene qui definita nomade in relazione alle tesi di Braidotti, Deleuze e Guattari ma anche guardando a uno spazio urbano decostruito. Le opere di queste autrici mostrano la capacità della scrittura di creare una connessione tra interno ed esterno, o dimostrano l'impossibilità della relazione laddove ci siano sistemi, traumi che trasformano lo spazio vitale in un luogo di morte. La letteratura transnazionale manifesta la cifra nomade della relazione con lo spazio. Le BerlinoGrafie mappano nuove spazialità e forme di convivenza, mostrando il potenziale che la scrittura ha nel modificare lo spazio vissuto.
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