Un'opera per Elisabetta d'Inghilterra. La regina Floridea (Milano 1670). Ediz. critica
Il mito letterario delle vicende amorose della regina Elisabetta I e del Conte di Essex rivive nel dramma per musica. La regina Floridea, uno tra i pochi esempi superstiti di partiture del teatro d'opera milanese seicentesco. La prima trasposizione drammatica degli intrighi reali inglesi si deve a Coello, il cui Conde de Sex fu oggetto di rielaborazione in area italiana grazie a tre canovacci della Commedia dell'Arte e al dramma La regina statista di N. Biancolelli. Questo sostrato letterario è alla base del libretto della Regina Floridea, il cui autore, finora ignoto, è qui identificato in T. Barbò, mentre gli autori delle musiche sono F. Rossi, L. Busca e P.S. Agostini. L'individuazione di almeno sette riprese in diversi teatri italiani testimonia una duratura fortuna del dramma e pone le basi per una riconsiderazione del pregiudizio storiografico che vede nella Milano spagnola un centro operistico dipendente da Venezia. L'edizione critica del libretto e della partitura è preceduta da un'ampia sezione storico-introduttiva sulla tradizione del soggetto e sulla sua rielaborazione in forma di libretto; fa seguito un'indagine su tutti gli allestimenti rintracciati fra il 1670 e il 1722.
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