Made in Usa. Sguardi sulla cultura americana
Gli americani - sostiene questo libro - non hanno più nulla di europeo; gli Stati Uniti hanno dato vita a una civiltà particolare, senza eguali, profondamente religiosa. Questa nazione, convinta della propria missione di democratizzazione del resto del mondo, diventa sempre più impenetrabile e incomprensibile. Il potere politico sotto il controllo vigile della popolazione e dei media, l'economia condizionata da una concorrenza senza tregua, l'integrazione volontaria di minoranze etniche e di milioni di immigrati, il fervore religioso, le associazioni a scopi etici e i movimenti di ribellione, la violenza e la sua repressione, obbediscono a principi diversi da quelli europei. II culto del corpo, lo sport e la sessualità non seguono più i nostri codici. La civiltà americana è così particolare che non si può più parlare di un modello esportabile; una singolarità simile lascia il mondo perplesso, affascinato o ostile. Il malinteso transatlantico tra noi e loro è tuttora lungi da una risoluzione, qualunque siano i rischi della politica interna e dei conflitti mondiali. Ma il libro, che prende in esame tali problematiche, è innanzitutto un viaggio, una galleria di personaggi celebri o non e una meditazione dell'autore che comincia all'epoca dei primi charter, nel 1962, e arriva fino al 2004, all'America di Bush e di Kerry. Guy Sorman, che nel 1983 ci Ice scoprire "La Révolution conservatrice américaine" e il reaganismo, continua qui la descrizione degli Stati Uniti, apparentemente così vicini a noi e in realtà così esotici.
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