La cucina di montagna della nonna con qualche raffinatezza di città

La cucina di montagna della nonna con qualche raffinatezza di città

In gennaio il nonno macellava il maiale e preparava i salumi. A febbraio si facevano i dolcetti di Carnevale. A marzo iniziava la stagione della pesca, mentre nascevano gli agnelli e i capretti. Ad aprile si raccoglievano le erbe dei prati e nel pollaio abbondavano le uova. A maggio si cominciava a seminare l'orto e le mucche uscivano a brucare l'erba. A giugno la fienagione e la salita all'alpe occupavano l'intera famiglia. A luglio c'erano l'orto, il giardino, i prati da curare. Agosto era il mese delle feste in paese e delle camminate in alta montagna. A settembre si andava per funghi, si raccoglievano rape, zucche e patate. A ottobre e novembre gli uomini andavano a caccia e si scendeva dall'alpeggio. A dicembre il presepe, gli agnolotti e i dolci natalizi. In questo modo, anno dopo anno, la famiglia perpetuava i suoi riti accudita da nonna Stefanina.
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