I migranti nel cinema italiano
L'attenzione rivolta nella produzione cinematografica italiana dei primi anni '90 ai migranti registra una disparità agli approcci sul tema, la sua metabolizzazione da un lato e gli esiti di questo confronto dall'altro. In assenza di un vero e proprio genere, il cinema italiano si è occupato dell'immigrazione in maniera episodica e superficiale. Successivamente nei primi anni del nuovo secolo l'attenzione dedicata dalla "settima arte" al fenomeno migratorio si è rivelata sempre più crescente. Nell'Europa che i governanti vorrebbero "fortezza" il cinema italiano apre squarci di verità sui processi migratori. In controtendenza rispetto agli omologati mass media. I film proposti in questo libro, che parlano di immigrazione e che vedono come protagonisti stranieri nel territorio italico, sono i più significativi degli ultimi diciannove anni. Antologia critica ed analitica che attraversa larga parte del panorama cinematografico nostrano, da grandi maestri del cinema come Maselli e Bertolucci, Amelio e De Seta ad affermati registi italiani come Giordana e Soldini, Tornatore e Mazzacurati approdando a giovani promesse consolidate come Garrone fino a a registi emergenti come Melliti e Munzi, Spada e Marra. Tutti hanno affrontato questo complesso argomento. Attraverso un ampio riesame di ogni regista, di cui vengono colti i motivi ricorrenti, e i tratti stilistici e con un approfondimento globale di ogni film, il volume ricostruisce e interpreta l'attività cinematografica su questo tema.
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