Sulla sindrome identitaria. Nuovi razzismi e cittadinanza attiva
Il volume presenta i risultati di due ricerche tra loro collegate, svolte tra il 2018 e il 2020, nell'ambito delle attività della Fondazione per la critica sociale. La prima, condotta da Cristina Vincenzo e Renato Foschi, è un'analisi di psicologia sociale, mediante lo strumento di questionari diffusi a livello nazionale, intorno alle forme della xenofobia e del razzismo «vecchio stile», cioè ideologicamente strutturato, nei suoi rapporti con il rifiuto dell'altro nelle sue modalità oggi meno evidenti e implicite, per così dire più discrete. La seconda, condotta da Anna Simone e Alberto De Nicola, si concentra sulla città di Roma: è un'inchiesta di taglio sociologico-etnografico, con interviste ai presidenti di alcuni comitati dei cittadini attraverso cui è possibile cogliere il lato oscuro, nelle vesti di una «lotta al degrado» - in una capitaleperaltro afflitta da mille problemi, da quelli della mobilità urbana a quelli della raccolta dei rifiuti, all'abbandono a se stessi di interi quartieri -, di talune realtà organizzate della cosiddetta cittadinanza attiva. L'introduzione di Rino Genovese, presidente della Fondazione per la critica sociale, mette a fuoco il contesto teorico generale al cui interno si è formato il gruppo di studio sulla sindrome identitaria, definendo quest'ultima come una patologia a più facce di un bisogno identitario, da parte degli individui e delle collettività, che può avere aspetti positivi o negativi, progressivi o regressivi, a seconda delle forme in cui venga a esprimersi.
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