Dietro ragionevoli scelte. Per capire i comportamenti dei giovani adulti italiani
Per quali motivi i giovani posticipano l'entrata nella vita adulta? Perché rinviano l'uscita dalla casa dei genitori, la formazione di una coppia stabile, la nascita di un figlio? A questi interrogativi si risponde in genere enumerando le sfavorevoli contingenze materiali - disoccupazione, precarietà, bassi salari, mercato immobiliare ingessato - che nel nostro paese più che altrove, scoraggiano le giovani generazioni. Ma affidarsi A questa sola chiave di lettura può essere riduttivo, o persino fuorviante. Dietro i condizionamenti economici, nella formazione di scelte apparentemente ragionevoli, opera infatti sempre il filtro degli stati d'animo, capaci di accelerare o sospendere lo stesso processo di formazione delle scelte. Il diffondersi di alcuni stati d'animo di crisi (insicurezza, ansia, inadeguatezza) può far smarrire alle giovani generazioni la capacità di rischiare in proprio, inducendoli ad adagiarsi nello spazio rassicurante e avvolgente della famiglia mediterranea. Ma a loro volta gli stati d'animo di crisi sono innescati non da singole transitorie difficoltà, quanto piuttosto dal cronicizzarsi delle prospettive di precarietà: prospettive che accomunano oggi il paradigma del lavoro flessibile a quello della vita flessibile.
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