Il saggio della dott.ssa di ricerca Iolanda Plescia, che qui presentiamo, si configura come una felice e originale applicazione di nozioni linguistiche e storico-linguistiche allo shakespeariano Troilus and Cressida, del cui complesso tessuto verbale, tanto più complesso quanto meno drammatica è la qualità intrinseca di questo play, si evidenzia e si esamina a fondo la dimensione della modalità, attualizzata non soltanto attraverso un uso davvero esorbitante dei classici verbi modali ma spesso anche attraverso l'intero impasto fraseologico del discourse che compone le battute dei personaggi. La puntuale ricognizione che di questo fenomeno troviamo nel case study prescelto da Plescia, inoltre, non rimane fine a se stesso, bensì conduce a una più approfondita interpretazione della psicologia dei principali personaggi e del loro ambivalente rapporto, dimostrando come sia ancora possibile coniugare nella lettura diretta e ravvicinata del testo le istanze e le modalità di due discipline accademiche che oggi si vogliono, per la verità un po' artificiosamente, separate: la linguistica applicata e la critica letteraria.
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