L' uomo delle bombe. La vita e i tempi di Felice Orsini, terrorista e gentiluomo
Felice Orsini, il patriota che nel 1858 tentò di uccidere Napoleone III anche a costo di provocare una sanguinosa strage tra i civili parigini, è a tutti gli effetti il "padre nobile" del terrorismo italiano dalla metà del XIX secolo fino ai giorni nostri. Velleitario, egocentrico, scapestrato, donnaiolo, coraggiosissimo e nel contempo pasticcione, antesignano della "sindrome di Stoccolma" (ne rimase vittima persino l'imperatrice Eugènie, consorte del suo augusto bersaglio), all'avanguardia nei progressi tecnologici applicati alla lotta armata, capace di suscitare profondissimi sentimenti di stima e di disprezzo nei suoi contemporanei, Felice Orsini ha incarnato tutte le contraddizioni dell'estremista politico disposto a ricorrere alla violenza pur di far trionfare le sue idee, amplificando per tal via l'ambivalenza tipica di ogni terrorista moderno: partire da una giusta causa per approdare nei fatti, nei metodi e nei risultati - a un puro delirio distruttivo e autodistruttivo. Di questo terrorista (im)perfetto, Alfredo Venturi ricostruisce la caotica vita privata e le straordinarie imprese pubbliche con una prosa tagliente, incalzante, non scevra d'ironia, degna di un grande scrittore di thriller. Un saggio esemplare che, riesumando un personaggio scomodo (eppure così profetico) del Risorgimento italiano, ci ricorda come il nostro presente debba tutto, nel bene e nel male, al nostro passato.
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