Le frontiere dell'odio. Hitler, Mussolini e Churchill tra Europa e Medioriente
Il 14 maggio 1948 Ben Gurion proclama unilateralmente la nascita dello Stato di Israele, scatenando la risposta armata dei Paesi arabi. E, in apparenza, l'inizio di uno scontro che ancora dilania la Palestina, con una scia infinita di odio, incomprensione e morte. Eppure, a ben vedere, le radici di questa crisi "eterna" risalgono a ben prima del 1948. Il cuore nascosto della tragedia palestinese - come di molte altre nel Vecchio Continente - risiede infatti nell'Europa giacobina e nazionalista, madre spirituale degli imperialismi di Inghilterra, Germania, Francia e Italia, e delle loro sconsiderate politiche interne e internazionali. Nazismo, fascismo, colonialismo, sionismo e panarabismo si mescolano e si confondono in una storia di sangue e follia che arriva fino ai giorni nostri. E una vicenda intricata e appassionante, che Paolo Dossena racconta con lo scrupolo dello storico di professione. Forte di una prefazione di Giorgio Galli, "Le frontiere dell'odio" spiega il nostro tormentato presente, frutto di scelte sbagliate e ideologie aggressive - peraltro non necessariamente totalitarie che non solo hanno insanguinato il Medio-riente, ma ancora rappresentano il lato oscuro di un'Europa che pure si proclama campione di libertà ed uguaglianza.
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