Sotto la camicia rossa. Un ritratto indiscreto di Giuseppe Garibaldi
Un saggio divulgativo che ci racconta Giuseppe Garibaldi com'era prima che una colata di retorica lo trasformasse in una statua di bronzo. E subito una prima grandissima sorpresa: fare scendere l'Eroe dei Due Mondi dal piedistallo non lo diminuisce affatto, esalta invece quell'irresistibile umanità che l'enfasi patriottica si è sempre preoccupata di nascondere e mortificare. Così, "Sotto la camicia rossa" non è l'ennesima biografia "in ginocchio" dell'italico padre della patria, è piuttosto il tentativo di condurre un'inchiesta, divertente e divertita, sull'uomo Giuseppe Garibaldi, nello sforzo di cogliere e raccontare la persona celata dal personaggio. Di illustrare le ragioni della simpatia e dell'antipatia che ha sempre suscitato e ancora suscita. Molta più simpatia che antipatia, del resto. Lo conferma un sondaggio dell'aprile 2008, dal quale risulta che l'uomo di Caprera piace al 77% degli italiani. Eppure lo criticano in tanti. Distrusse il regno borbonico del Sud, dunque lo attaccano i nostalgici dell'assetto pre-unitario. Contribuì potentemente all'unità nazionale, dunque lo detestano i fautori di un'Italia divisa. Mosse guerra al Papa, dunque non lo sopportano i cattolici tradizionalisti. Ma allora perché tre italiani su quattro lo giudicano con favore? Qual è il segreto del suo fascino? Per capirlo è necessario studiare l'uomo e provare a chiedergli: Peppino, ma tu chi diavolo sei?
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