Pietra di sole
Quando nel 1957 pubblica per la prima volta "Piedra de Sol", in un volumetto a tiratura limitata ad alcune centinaia di esemplari, Octavio Paz ha poco più di quarant'anni ed è già un poeta affermato e un membro del corpo diplomatico del proprio Paese. Scrivendo la sua opera, Paz si è ispirato alla Piedra de Sol, o Piedra del Sol, ovvero la grande pietra circolare, conservata nel Museo Nacional de Antropologia di Città del Messico, considerata la rappresentazione del calendario rituale azteco. "Pietra di sole" (Piedra de Sol) diviene un poema in cui il tempo dell'amore è quello circolare delle concezioni antiche e l'eros diviene una fusione sensuale tra gli amanti e l'universo intero, dove tutto diventa sacro e si trasfigura, si rinnova e ricomincia anche dopo la morte, perché nel tempo magico dell'amore la fine di un mondo coincide con il suo inizio, poiché per Octavio Paz "il mondo inizia quando due si baciano". La nuova traduzione di Francesco Fava intende riproporre nella nostra lingua la musicalità e la leggerezza del verso di Paz, attraverso una attenta traduzione che riproduce sia la forma metrica originale sia la sua struttura ritmica.
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