L'anno in cui non siamo stati da nessuna parte. Il diario di Ernesto «Che» Guevara in Africa
"Finché ci sarà un uomo in catene, nessun essere umano potrà considerarsi libero." Queste, forse, sone le parole che meglio interpretano lo spirito di quella stella eletta della rivoluzione che fu Ernesto 'Che' Guevara. La sua lotta ad oltranza contro ogni oppressione lo avrebbe condotto di lì a poco a morire, in Bolivia, in uno scontro a fuoco con le forze regolari. Era il 1967 e il Che aveva trentanove anni. Il combattente rivoluzionario sconfitto in una guerra impari entrò per sempre nella storia come una figura di purezza ineguagliabile. Leggendo le pagine del diario del Che in Africa, della guerriglia contro la dittatura di Ciombè e Mobutu, riscopriamo il pensiero e l'azione dell'inquieto rivoluzionario predestinato al sacrificio. Ora sappiamo che in Congo, come in Bolivia, il Che sarebbe stato sconfitto. Ma forse proprio per questo, come scrive Pino Cacucci, "molti lo ameranno sempre e nessuno riuscirà mai a spegnerne la memoria".