Relitti
In una Parigi di inizio secolo, fosca e sublime, Philippe, ineffabile dandy egoista e inconcludente, trascorre le sue giornate ricche e annoiate vivendo con Henriette, una moglie che non ha mai amato, meditando su un quadro che non riesce a finire e fantasticando su un romanzo che non scriverà mai. Finché una sera, camminando sul Lungosenna, Philippe scorge una povera donna che, nel vano tentativo di difendersi dalla violenza del marito, invoca il suo aiuto. Ma Philippe non si ferma, anzi volge lo sguardo altrove e fugge, fugge verso l'armonia fittizzia del suo mondo ovattato, dove la bruciante conferma della propria viltà è solo un altro aspetto di una più generale condanna all'inconsistenza umana.