Arcobaleni
Qual è l'origine dell'intima inquietudine di Momoko, la giovane figlia dell'architetto Mizuhara, che la porta ad un'intensa, disordinata vita sentimentale? Una latente omosessualità, oppure il senso opprimente di una condizione femminile votata al martirio? L'orgoglio e la vanità di chi si scopre padrona del proprio estro amoroso e dell'altrui, o l'assenza del padre, troppo sfuggente per dare sicurezza e troppo lontano per insegnare ad amare? Intorno a Momoko s'intravede un fitto labirinto familiare, fatto di evanescenti presenze e di pesanti assenze, in cui la tristezza e il rimpianto di non essere compresi marchiano ogni relazione di sangue, in cui la vita sembra fatta più di sentimenti che di avvenimenti. Questa materia sfuggente e impalpabile è resa da Kawabata con maestria e finezza, e con tale partecipazione alle più intime vibrazioni del cuore umano da rendere "Arcobaleni" un capolavoro di struggente realismo e di onirica leggerezza.