L'uomo che volle essere Napoleone
Auberon Quin, funzionario governativo di bassa statura e di scarsissima responsabilità, era solito aggirarsi nei Kensington Gardens a testa in giù con indosso la redingote al contrario. Un tipo originale, dicevano di lui, un mattocchio inoffensivo come ce ne sono tanti. Ma il caso volle che, in un momento di distrazione collettiva, Quin fosse eletto "Re" d'Inghilterra. Quin si infiammò, come solo la boscaglia africana e gli ingenui talora sanno fare: in breve tempo promulgò una Carta delle Città, sollecitò l'ausilio di una fantomatica Associazione per il Recupero delle Antichità di Londra e si impegnò affinché cariche e dignità medievali fossero riportate in auge. Ogni re che si rispetti ha bisogno di un generale, e infatti al fianco di Quin comparve Adam Wayne, l'indomito paladino - proprio come Mosé che quando c'era da pugnare voleva che vicino a lui ci fosse Giosué. Uniti dalla stessa fede, i due sfidarono l'intera civiltà moderna e i suoi malvagi rappresentanti: quale impresa più nobile per due cavalieri senza macchia e senza paura?Un apologo esemplare dai toni paradossali e comici nella migliore tradizione narrativa inglese.