Felicità
Parigi, anni Trenta. In un'anonima stanza d'hotel viene ritrovato esanime il corpo di un violinista russo. Sul comodino, una lettera e l'indirizzo della donna che aveva amato da adolescente a San Pietroburgo: Vera. Quella morte, così atroce e inaspetta, risveglia in Vera, anche lei esule, dolorosi ricorsi di un tempo ormai lontano: gli anni drammatici dell'avvento del comunismo in Russia, la sua fuga in Francia, il suo infelice matrimonio e infine l'ingresso nella sua vita di una altro uomo: Kolacev. Un incontro, questo, destinato a diradare le fitte ombre del suo triste passato, proprio quando in lei sembra essersi spenta ogni speranza di felicità, e a condurla verso una sorprendente e consolante scoperta. Forse, malgrado il dolore, il distacco e l'esilio, la felicità è ancora possibile, tacitamene annidata tra le pieghe di ogni esistenza col suo semplice e disincantato segreto: lasciarsi vivere.