Capocordata. La mia vita di alpinista
"Uomo rupe" lo definisce nella prefazione Fosco Maraini. Un realizzatore audace e pragmatico, capace di passare dove tutti gli altri desistevano. Gli "altri" erano i migliori alpinisti dell'epoca del sesto grado, come Emilio Comici sulle aeree Dolomiti, o Giusto Gervasutti e Pierre Allain nel duro ambiente del Monte Bianco. Alla fine il più deciso e incrollabile sugli strapiombi della Ovest di Lavaredo, come in altre situzioni, fu Riccardo Cassin, il fabbro di Lecco venuto dalla boxe, che trasformò le Grigne nel laboratorio dell'alpinismo estremo. Giunto a novant'anni, il grande alpinista ripercorre la sua carriera di leggendario capocordata, dalle scalate degli anni Trenta alle spedizioni d'avanguardia del dopoguerra, in questa autobiografia definitiva che fonde e completa con episodi inediti i racconti di "Dove la parete strapiomba" e "Cinquant'anni di alpinismo".
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