Le navi dei Vichinghi e altre avventure archeologiche nell'Europa preistorica
Se in passato il nostro concetto di storia dell'antichità si è basato quasi esclusivamente sul mondo medio-orientale e greco-romano, molta strada è stata compiuta da allora sulla scia del grande archeologo danese Worsaae per datare gli oggetti ritrovati negli scavi del Nord, testimonianza del passato remoto dell'Europa. Dopo la scoperta delle pitture rupestri di Altamira e della Dordogna, un susseguirsi di scavi fortunati ha rivelato una serie di civiltà che si estendono dall'era glaciale fino al tempo dei Vichinghi, ognuna delle quali ci ha lasciato preziosi manufatti. Passiamo così in rassegna i cacciatori di mammuth di Predmost, i cavernicoli di Grimaldi, i cacciatori di renne di Stellmoor, che crearono i primi totem, gli abitanti dei villaggi lacustri della Svizzera, gli autori dei graffiti rupestri del monte Bego e della Val Camonica, i primi agricoltori che emigrarono dal Medio Oriente una trentina di secoli prima di Cristo, seguiti da fanatici sacerdoti che costruirono per tutta Europa monumentali sepolcri di pietra. Ma incontriamo anche i prosperi e pacifici villaggi dell'Età del bronzo, le orde germaniche e slave, e infine i navigatori vichinghi che seppellirono intere navi per onorare i loro re defunti.