Non dipingerai i miei occhi. Storia intima di Jeanne Hébuterne e Amedeo Modigliani
Libro candidato da Massimo Onofri al Premio Strega 2021Jeanne, compagna e modella di Modigliani, suicida il giorno dopo la morte dell'amato, è stata una grande artista e una donna audace e disinibita, ribelle e anticonformista. La sua figura è però sbiadita fra le pagine delle biografie dedicate al pittore e delle storie che narrano la Parigi degli anni folli. Le sue opere sono state occultate per anni per volere della sua famiglia bigotta e solo di recente sono state esposte e pubblicate. Questa è un'opera di fantasia, che ha voluto restituire a Jeanne la sua voce, i suoi colori, le sue bizzarrie, reinventando, al di là del mito, la "vera storia" di donna scandalosa e artista, ricostruendo le vicende della sua vita su fonti documentarie, da cui sono tratte le citazioni riportate in corsivo nel testo. La narrazione, sincopata come la vita di Jeanne, è affidata alle voci che emergono da immagini di dipinti e disegni esistenti e d'invenzione, al fine di restituire, al di là della patina dell'arte, la fragilità dei corpi, la miseria e la povertà di esistenze sbilenche, la trama di sofferenze e passioni, giornate folli di ebbrezza e disperazione, alla ricerca della bellezza vissuta come missione e maledizione.Proposto da Massimo Onofri al Premio Strega 2021 con la seguente motivazione: «Tutti sanno chi è Amedeo Modigliani. Molti meno sono coloro che conoscono Jeanne Hébuterne, la sua giovane compagna e modella, morta suicida il giorno dopo la scomparsa dell’amante. Non dipingerai i miei occhi è un romanzo che ambisce – e perfettamente riesce nel tentativo – a restituirci la “storia intima” di questo rapporto. Una storia che parte da Montparnasse, da “quel miraggio […] dove si animano i sogni d’arte e gloria di tanti miserabili”: per dire d’un libro che potrebbe essere letto anche come un capitolo eroico della storia della pittura non solo europea a Parigi. Tanti i quadri citati: per aggiungere, però, che continuamente intervengono a sovra-determinare il senso della pagina, se è vero che la critica d’arte, padroneggiata con grazia e leggerezza, vale sempre e solo in funzione della critica della vita. Jeanne Hébuterne è una creatura straziata e straziante: una donna il cui punto di vista – nella simbiosi tra autore e personaggio – resta quello privilegiato. Tanti, insomma, i piani del romanzo, epperò convergenti in direzione del tema decisivo: l’amore come assoluto singolare e la sua perdita come totale disfatta biologica. Nei modi d’un sentimento che innerva ogni pagina: la vita è tutto ciò che abbiamo, ma è anche – leopardianamente – tutto ciò che dobbiamo patire