Demoni, mostri e meraviglie alla fine del Medioevo
Dai tempi di Gilgames ai giganti antidiluviani sino alle creature vinte e assoggettate dagli dei o dagli eroi ellenici, la Terra è stata sempre patria di mostri. L'età antica ha consegnato al medioevo un sapere incontestabile che esso ha raccolto e fatto proprio: dall'intrecciarsi della cultura pagana con quella cristiana sono scaturite sempre nuove e più complesse manifestazioni "mostruose". Il libro di Claude-Claire Kappler è un lungo viaggio tra i mirabilia del Basso Medioevo che finisce col rintracciare nelle esperienze degli uomini dell'epoca le allegorie simboliche, le paure, i sogni, le psicosi, i miti che vengono tramandati fino al nostro tempo. Le merveilles medioevali non sono un'astrazione, ma vengono costituite da insiemi concreti di idee, immagini ed esperienze di ogni natura - politiche, religiose, sociali, artistiche, scientifiche -, che integrano una dimensione simbolica non soltanto "immaginata", ma vissuta, immediata. Interpretare e decodificare il mostro, quindi, equivale a un modo per renderlo domestico e reintegrarlo nella nostra cultura - dalla quale, in fondo, non è mai uscito. Leggere il mostro, esterno o interno alla mente umana, significa in altri termini riappropriarsi della natura intima delle cose, compresa quella dell'uomo.
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