La pittura islamica dalle origini alla fine del Trecento. Ediz. illustrata
La pittura e la scultura non trovano, nell'ambito dell'arte islamica, la medesima collocazione di cui queste espressioni artistiche godono in altre culture sia occidentali sia orientali. La pittura in particolare, poiché non è tridimensionale come la scultura e quindi, a differenza di questa, "non getta ombra", è molto più diffusa nei territori musulmani di quanto una presunta iconoclastia non faccia pensare. Questo volume prende in considerazione la pittura islamica sino alle soglie del Quattrocento, cioè sino a quel periodo che demarcherà, nelle aree occidentali dell'islam, una delle più grandi rotture con il passato nello sviluppo dell'arte musulmana e creerà, nelle aree orientali, i presupposti per la grande pittura safavide e poi qajar. La pittura a cui viene fatto riferimento, assenza di pittura su tela e su tavola, è quella murale: quella figurata dei grandi cicli pittorici palaziali ma anche quella di decorazione architettonica che troviamo sia in aggiunta alla pittura figurata sia, molto spesso, quale unica espressione pittorica. Prefazione di Ernst J. Grube.
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