Sintesi additiva
"Cosa dirti Carlotta, in questa lettera che non ti giunge dal giovane Werther ma da un attempato signore che vive da anni ormai nel suo rifugio di campagna, cosa dirti fanciulla che ti affacci alla vita declinando una strada così impervia, e mutevole e ambigua e sconvolgente, quella strada che chiamano poesia? [...] C'era attesa in me per questa tua seconda prova, e immediatamente ho incontrato una discesa verso il surreale, mentre il verso si scioglieva in una essenzialità quasi ungarettiana con alcune immagini folgoranti. C'è un'asciuttezza in questo tuo nuovo affrontare lo scoglio della poesia, che viaggia sopra una musica decisamente più febbrile, mentre l'apparente astrattezza è soltanto un velo che avvolge strutture, che misteriosamente appartengono alla tua anima, alla tua visione del mondo, malgrado la "crudele" adolescenza [...] Qui il naufragare del tempo coniuga l'istante di lacrime e di pioggia, e quasi scivola lungo una sfera, divenuta persino il tuo corpo, la tua avventura nel mondo. E l'acqua segna il percorso di te bambina, nella "tua fiducia innocente", e di donna che la pioggia bagna nel disincanto. [...] Continua nella tua ricerca, così per tempo incominciata, del tuo Sé." (dalla presentazione di Salvatore Martino)
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