Nessuno ripara la rotta
"Dopo 'Quando l'estate crepa', opera d'esordio (splendido settenario), ecco 'Nessuno ripara la rotta' (splendido novenario), seconda e convincente prova di un autore polivalente e complesso per formazione e personalità. Dai titoli, posti in soluzione di continuità, di discorso mai interrotto, emerge l'idea di una precisa poetica, fatta di rammendi e cure: un mastice, dissacrante e liberatorio, come nella migliore tradizione dello slam poetry, che vede in Agrati una delle voci più convincenti, istrioniche e accattivanti del panorama italiano, e, nel contempo, vulnus, scossa tellurica profonda e incisiva, quando il poeta tralascia idealmente l'oralità per destinare il luogo della comunicazione alla matrice scritta della poesia [...] E un'odissea, quella di Agrati, che abbraccia luoghi in un viaggio fisico e, nel contempo, metafisico, tutto mentale [...] Il poeta, però, ben si tiene lontano dal rischio del solipsismo, di bolla lirica dell'Io, spostando il piano narrativo sulla dimensione ironica, spesso deformante, comunque liberatoria [...]e cerca il contatto con ogni aspetto della realtà vivente, anche nei punti più bassi, di deiezione nel mondo senza alcun progetto." (dalla prefazione di Ivan Fedeli)
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