Occhi di liquirizia
"Nei versi chiari e appassionati, concreti seppure intrisi di sogni e magia di "Occhi di liquirizia", via via che scorrono le pagine Alexa von der Goltz ci racconta il suo viaggio di mutazione da donna-bambina sola ed estranea al mondo, capace di una vita solo immaginaria dentro un sogno di perfezione, che è però anche di condanna a un'esistenza fiabesca di immobilità , sino a diventare madre e crescere donna, creatura terrestre vera e viva, piena di una nuova voglia di essere ed esistere. Leggiamo, per esempio, in questi versi come la poetessa si sentiva all'inizio del percorso: "Lasciatemi dormire, / morire di letargo / bella e perfetta sempre / senza tempo / né vergogna", e nel finale dello stesso testo leggiamo: "Chiusa in un bozzolo come una sposa / senza rughe / sono una bambina senza parole, / una donna che si difende dal dolore". Alexa, nel dar voce ai mesi della gravidanza e ai sogni che la riempiono, grazie a questa grande esperienza che, al contempo, l'ha rivelata a se stessa in tutta la sua individualità e le ha dato la forza per risalire in superficie, sa anche dar voce ai propri desideri, alle proprie paure persino, rievocando anche la propria infanzia, scavando nella propria solitudine, dentro il vuoto vissuto per anni e così l'autrice potrà trovare la "voce" per dire chi è e dirlo al mondo." (Dalla prefazione di Gabriela Fantato)
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