Il discorso amoroso di Federico De Roberto
La frequenza tematica dei topoi amorosi nell'opera di Federico De Roberto permette un inquadramento della sua produzione nei termini del "discorso amoroso" di cui parlava Roland Barthes, vale a dire del dialogo tra vita e libri, della dispersione per frammenti di un sentire dissimulato per svariate motivazioni e mascherato nel gioco della scrittura. Sul doppio binario della ricerca di motivazioni soggettive e oggettive che spieghino il continuo interrogarsi dell'autore catanese sul vero o falso idealismo romantico, vengono verificate le matrici culturali della frequenza di temi quali il conflitto eros-thanatos, l'illusorietà della vita, la solitudine e l'esclusione del personaggio, la retorica dell'amore e dell'eros, l'adulterio. Si tratta nella maggior parte dei casi di una prassi d'intermittenze tra realtà e finzione in cui i documenti, alcuni dei quali inediti, si configurano come la più palese mise en abime delle immagini e delle idee che alimentano l'invenzione narrativa.
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