Merito? No, grazie. Meritocrazia ed egualitarismo nella scuola italiana
Ogni tre anni la ricerca PISA dell'Ocse rileva le competenze linguistiche, matematiche, scientifiche degli studenti in molti paesi. La percentuale dei giovani quindicenni italiani dal 2000 al 2006 che hanno ottenuto i punteggi più elevati è la metà rispetto alla media Ocse, un terzo rispetto a quella di Finlandia e Giappone. Lo scarto è rilevante, sicché si può parlare di una anomalia o di una eccentricità italiana non solo rispetto ai paesi del G8, ma anche alla maggior parte dei paesi europei e delle nuove "tigri" asiatiche. La scuola italiana sembra turbata dall'eccellenza scolastica: non stimola gli studenti a perseguirla, sembra anzi propensa a ridurre, se non ad annullare, le differenze tra i rendimenti scolastici degli studenti. Si misconosce in questo modo il merito degli allievi più capaci e attivi.
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