La scrittura del volo
«La produzione di Günter Roth s'incentra oggi sulla scultura, luogo elettivo in cui portare a compimento un nuovo originalissimo gesto di plasmazione della forma. Proprio per la sua originalità e varietà, l'opera di Günter Roth è apparsa il pretesto ideale per divagazioni - su quella che chiamiamo "arte" senza poterne dare una definizione conclusiva - consistenti in acuti, non di rado provocatori, confronti tra culture d'immagini di varie parti del mondo e di epoche diverse. Il contributo dei creatori occidentali è qui chiamato a interloquire con quello dei cosiddetti Primitivi e con il linguaggio dell'Art brut, l'arte che si oppone alla cultura del logos esclusivo con la sua grezza ingenutià; un tempo considerata non-arte dalla critica, oggi se ne riconosce l'imprescindibile validità. Nel libro la parte scritta, a mo' di "colonna sonora", accompagna una scelta d'immagini che indicano un modo nuovo, insolito, d'intendere l'arte come quel viaggio che permette di vedere l'immaginazione immaginando di vedere. La forza originaria dell'invenzione, che non è semplice effusione o diletto, non rientra nella sfera dell'utilità, è gratuita, perché attiene alla gratia: questo libro prova che, senza, non potremmo vivere». (Francesco Saba Sardi). Contributi di: Erik Battiston, Francesco Saba Sardi, Paolo Vandin.
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