Marcel Duchamp, Enzo Nasso
Roger Dadoun, scrittore, filosofo e psicanalista francese, fa un'analisi del percorso artistico di Duchamp. Gli aspetti linguistici, stilistici e estetici, le novità introdotte fin dai primi anni del Novecento, sono qui elaborati meticolosamente. L'inventore dei primi Ready-made e delle prime installazioni viene raccontato attraverso una pratica di interpretazione critica che tiene conto dei cambiamenti epocali avvenuti dopo la morte del maestro e senza il quale, forse, non sarebbero mai stati tali. Di Enzo Nasso, Dadoun esalta anzitutto l'ironia e la portata poetica innovativa delle sue opere, che, in taluni casi, prefigurano un nuovo dadaismo. «Littérature? Letteratura? Duchamp non smetterà di farne, ricorrendo ai giochi di parole per comporre i titoli, le note, le didascalie e anche le articolazioni delle sue opere e dei suoi Ready-made. Il gioco di parole ha, evidentemente, una funzione ludica. Risponde al principio del piacere. Il piacere si arricchisce di una dimensione di umorismo che è già una viva e preziosa "approssimazione" alla realtà nella sua relazione conflittuale con il soggetto umano. Quest'ultimo, a confronto con il reale, si sforza d'introdurre un divario, una distanza, un certo "gioco", appunto, uno "scarto". Duchamp è un maestro dello "scarto" in tutte le sue modalità [...]. Ma, imperturbabilmente, nella sua opera il gioco di parole ha una portata ben più ampia e più profonda di quanto non si voglia davvero riconoscere.» (Roger Dadoun, Duchamp).
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