Lettere alla vicina
Per otto anni, dal 1908 al 1916, Marcel Proust intrattiene una relazione epistolare con la signora Williams. Ciò che rende particolarmente intriganti le ventitré lettere rimasteci, pubblicate per la prima volta nel 2013, è che Proust non aveva mai parlato a nessuno né della donna, né della sua corrispondenza con lei. Chi è la signora Williams? Molto semplicemente una vicina dello scrittore. Abita come lui al 102 di boulevard Haussmann; ha sposato in seconde nozze un dentista americano con studio al secondo piano del palazzo, proprio sopra l'appartamento di Proust, mentre la coppia vive al terzo piano. Di notte, Proust lavora o combatte contro le ricorrenti crisi d'asma; di giorno, cerca di recuperare il sonno perduto, e dunque il silenzio e la quiete gli sono indispensabili. Lo studio dentistico al secondo piano e i lavori di ristrutturazione al terzo incrinano però il precario equilibrio che governa le giornate dello scrittore. A Proust non resta che rivolgersi alla gentile vicina per chiedere qualche ora di tregua. Il rumore dà il via allo scambio di lettere, ma queste acquisiscono presto anche una vita propria. In esse Proust dispiega il suo senso dell'umorismo e la sua maestria di architetto di frasi incantatorie lasciando più di una volta il lettore con l'impressione di trovarsi davanti a una pagina della "Recherche". E, d'altra parte, Proust apprezza molto le lettere raffinate e brillanti della signora Williams.