Lettere dall'Italia
Nelle lettere scritte alla futura moglie, la pianista Lily Stumpf e ai familiari, il ventiduenne Klee documenta minuziosamente le tappe del suo soggiorno italiano e l'impatto con una civiltà artistica e musicale che costituirà un momento fondamentale nella sua formazione: "L'inattingibilità delle questioni filosofico-religiose mi aveva completamente umiliato, al segno che venne davvero il tempo di arrivare in Italia per trovar riparo da un'inerte (ancorché tanto savia) rassegnazione. Qui è ritornato forte in me il rispetto per lo spirito umano, anche se tristemente le sue vestigia appartengono al passato e per nulla al presente, essendosi le cose più grandi conservate in genere solamente allo stato di rovine. E ciò è valso ad arginare la tendenza alla satira che in me pericolosamente andava crescendo, sicché una soluzione conciliatrice mi appare di nuovo alquanto più opportuna, e già ora la mia satira non è più demolitoria su tutta la linea, bensì rivolta [...] solo a una certa maggioranza di persone o, sul piano culturale, al presente".
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