La solitudine diseguale
Il fascino talora drammatico, spesso discreto della solitudine, con tutte le sue sfaccettature, chiare e limpide come un cielo o un paesaggio oltre una porta non porta che si schiude, e quelle più oscure e inquiete di una nuvola apparentemente innocua ma che in fretta si incupisce e vela la luce. La solitudine fisica, ma ancor più la solitudine interiore. Non è questione di presenze fisiche o di assenze, è qualcosa di molto più profondo. Evoca stati d'animo di sofferenza, di inquietudine, ma non è sempre così. Per qualcuno è una meditata e precisa scelta di vita, una situazione con cui convivere senza problemi ma che impone un'implosione, un distacco dal mondo ordinario, se non fisico sicuramente interiore. Un disallineamento. Non esiste un'unica solitudine. Ogni personaggio è solo, ma a suo modo. Il libro è una collezione di solitudini, che vanno a comporre la solitudine diseguale. C'è la solitudine delle escursioni in solitaria di Luca - testimoniate dalle fotografie, parte irrinunciabile dei testi - e ci sono le solitudini della gente di montagna, dei personaggi frutto della fantasia di Ines.
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