Lettere al giornale. Frammenti di riflessioni sulla vita, la morte, il morire...
"La prima volta che ho letto (e pubblicato) una sua lettera inviata al giornale ho provato commozione, era come una carezza spuntata fra le tante tribolazioni (grandi o piccole, motivate o esagerate) segnalate alla rubrica. Eppure quella lettera parlava di malati terminali, di esistenze che si spegnevano. Ma con un amore e una tenerezza tali da dare forza vitale anche al morire. Non ricordo l'anno né il contenuto preciso della missiva, ma quella commozione è rimasta indelebile. Gli scritti di Antonella Goisis appartengono anche alla categoria delle testimonianze, preziose in un tempo diffidente delle parole e delle promesse. Dicono di un mestiere fatto certo con serietà e passione, ma soprattutto come vocazione. Quell'amore che trapela per pazienti inguaribili ma curabili è più convincente di ogni discorso contro l'eutanasia e dà alla pagina delle lettere e al giornale un tocco di umanità e di verità del quale possiamo essere solo grati." (dalla prefazione di Andrea Valesini, caporedattore de L'Eco di Bergamo)
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