Gianfranco Bonetti. Dipingere la musica e altre curiosità intellettuali
"Questa significativa esposizione dedicata a Gianfranco Bonetti, nella sua città di Bergamo, a cinque anni dalla scomparsa, può essere davvero una rinnovata occasione per accostarsi a questo artista: per ricercare, nella consapevolezza dell'oggi e della contemporaneità, quello che è stato l'atto originale e testimoniale della sua pittura. Una pittura fuori dall'orizzontalità del racconto, ma sofferta, vissuta in quel punto che è la condizione umana, nel disagio, nella deriva, nella lucidità, nella tristezza, in un'eccentricità oscura e luminosa, nella temporalità (il linguaggio del corpo, degli occhi, degli sguardi, dei gesti). Una condizione umana nella sua "improbabilità" vivente, senza fine, rispetto alle facili, caduche "probabilità" socio-linguistiche. C'è un'oggettiva difficoltà a scrivere su questa pittura, non confortata da codici situazionali, storicistici. Nel riattraversare il percorso credo proprio che una linea consequenziale possa ritrovarsi in questi momenti di attenzione, di riflessione." (Stefano Crespi)
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