Lo spettacolo cinematografico. Teoria ed estetica

Lo spettacolo cinematografico. Teoria ed estetica

Il film è uno spettacolo: qualcosa cioè che non racconta una storia alla maniera della letteratura, del romanzo, ma la rappresenta nell'atto del suo accadere sotto gli occhi dello spettatore. Perciò, nell'esperienza della visione cinematografica, lo spettatore assume il ruolo non del 'lettore', ma di un vero e proprio 'testimone oculare', sempre emotivamente coinvolto dall'azione che si svolge. Si tratta di un'esperienza unica perché unica è la forma di spettacolo che il cinema, nel panorama delle arti, assume. Con un qualche paradosso, però, le teorie cinematografiche, da qualche parte, e l'estetica dall'altra, sembrano aver rimosso, se non proprio ignorato, questo aspetto che appunto caratterizza la natura del film: essere un fatto di drammaturgia e non narrativo, l'aver contribuito a rifondare, in maniera radicale, la stessa nozione di 'arte', che si è sviluppata e ha trovato, in vario modo, espressione non solo nel cinema ma in tutte le arti del Novecento. Questo volume, per la prima volta, analizza il concetto di 'spettacolo cinematografico' come emerge sia da una rilettura dei teorici dalle origni agli anni Sessanta (da Louis Delluc a Sergej Ejzenstejn, da Umberto Barbaro a Edgar Morin) sia dalla storia dell'estetica, e perciò offre un panorama ricco e completo che configura anche un nuovo modo di conconsiderare tanto la storia delle teorie quanto la storia dell'estetica cinematografiche.
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