Viaggio nel teatro di Thierry Salmon. Attraverso «I demoni» di Fedor Dostoevskij
Scomparso nel 1998 appena quarantunenne, Thierry Salmon è ancor oggi una leggenda del teatro che merita di essere meglio conosciuta per il modo in cui, da "Fastes-Foules" alle "Troiane", questo regista belga, italiano di adozione e di fatto cittadino del mondo, sapeva legare attori e spettatori, compagni di visione e creazione, al sogno di un teatro "vero" e totalizzante, fondando un proprio metodo in continua evoluzione. Con questo sogno e con molti fedeli compagni di creazione, Thierry Salmon incontra nel 1990 "I demoni" e dà inizio a quel "Progetto Dostoevskij" che lo accompagnerà o forse lo guiderà per tre intensi anni di lavoro e anche più, fra Italia, Belgio e Russia, assecondando il suo metodo di lavoro con attori di diverse lingue con lunghe sessioni di prova in diversi luoghi. Ed eccolo organizzare seminari nelle scuole di teatro, cinque studi e un intenso lavoro a Pietroburgo, per arrivare a uno spettacolo dall'emblematico titolo di "Des passions". In questo libro Renata Molinari vuole esplorare le radici di questa passione teatrale, gli strumenti e le condizioni che consentirono di darle forma in scena, nell'intimità delle prove e nell'incontro con lo spettatore.
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