Teatro
L'inumana civiltà contemporanea dei consumi e delle immagini fa da sfondo ai testi di questa raccolta, scritti secondo una ricerca ritmica intesa a dare struttura e corpo all'impetuosità verbale e all'estrema visceralità dei contenuti espressi attraverso temi e linguaggi che passano dal sacro al profano, da desideri di purezza alle pulsioni più sfrenate. In Angelo della gravità, un obeso condannato a morte per l'assassinio di una ragazza ripercorre la sua vita di cicciobombo schiavo adorante del cibo e di una religione in cui Gesù e il consumo si confondono; la protagonista di "Tutto scorre", custode di bagni pubblici, rivive gli episodi di un'esistenza segnata dagli abbandoni, tra abusi maschili e anche paterni, nell'incapacità di esprimersi se non attraverso la propria incontinenza corporea; una madre teledipendente e un figlio che passa la vita sognando masturbazioni proibite svolgono i loro monologhi paralleli nelle "Cose sottili nell'aria", tra immagini simbolo dell'invadenza mediatica; in "Causa di beatificazione" è invece la possibile maternità di tre donne in tempi e luoghi lontani a far da contraltare ai differenti contesti di assurda violenza in cui risuonano i loro canti di dolore ed estasi; e finalmente la vedova di "Nell'ardore della nostra camera" declina tutto il proprio livore nei confronti del marito morto in una torrenziale e spudorata confessione davanti alla sua bara, fino a una sorprendente verità finale tratta dalle "Cronache del Viagra".
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