Due donne
Vi sono temi che, dopo aver fatto parte del folclore di un popolo, entrano nell'immaginario universale, poiché toccano i luoghi più sensibili della nostra emotività. Uno di questi è certamente costituito da quella legge non scritta dei popoli del Nord che vuole, che impone l'abbandono dei vecchi divenuti di peso al momento di affrontare i rigori e le privazioni dell'inverno. A Velma Wallis, una giovane donna appartenente agli Atabaski nord-americani, capitò di ascoltare una variante di questa storia, tramandata di generazione in generazione fino a giungere a sua madre. In questa versione due anziane donne, abbandonate dalla tribù affamata alle soglie dell'inverno, invece di adattarsi al loro destino e soccombere, decidono di lottare per sopravvivere. Riscoprono così l'antica perizia nel fabbricarsi racchette da neve e ripari per la notte, l'abilità nella caccia e nella pesca, la capacità di orientarsi nell'immenso paesaggio bianco e deserto dell'Alaska, e di sfuggire a nemici e predatori. Riscoprono, soprattutto, il gusto di vivere, la dignità del lavoro e dell'avventura, il senso della dedizione reciproca. Tra fatiche immani, privazioni indicibili, paure sempre in agguato, le due donne attraversano il lungo inverno del Nord, per ritrovarsi alla fine vive e mutate. E per ritrovare, anche, la loro gente, cui potranno dare un'esemplare lezione di vita, e di cuore. Molti anni dopo aver ascoltato questa storia, Velma Wallis ha deciso di scriverla. Questo è il libro che ne è nato, e che un piccolo editore dell'Alaska ha pubblicato, con la sorpresa di vederlo diventare un best-seller.
Momentaneamente non ordinabile