Esercizi d'amore
Non è facile trovare in un romanzo d'amore, scritto per di più in prima persona da un giovanissimo esordiente, tutte le abbaglianti qualità di quest'opera prima di Alan de Botton: l'ironia, la verve creativa, la profondità, il raro talento nel delineare situazioni e personaggi; e, soprattutto, l'arte di ridurre le questioni più serie e vitali al dettaglio quotidiano. Iniziata e finita su un aereo Parigi-Londra della British Airways, questa affascinante vicenda si svolge ai giorni nostri nella capitale inglese (tra musei, supermarket, ristoranti esotici) e ci fa vivere ogni tremito, ogni desiderio, ogni evoluzione di una bellissima e normalissima storia d'amore. Citando tra il serio e il faceto i maestri della letteratura e del pensiero(da Marsilio Ficino a Flaubert, da John Stuart Mill a Nietzsche) e avvalendosi persino dell'aiuto di disegni e diagrammi, de Botton si cala nella psicologia degli amanti, nei loro comportamenti, nel loro eros e nel loro linguaggio; perchè i frammenti del discorso amoroso fra l'io narrante e Chloe (personaggio delizioso, indimenticabile) offrono innanzitutto un saggio magistrale di comunicazione, detta e non detta. Con il suo stile sfavillante, sorprendentemente sicuro, l'autore ci accompagna fino al triste epilogo della love story: seguendo il maceramento , il tentato suicidio, le meditazioni. Ma qual è la medicina per l'inguaribile malattia? La troverà, il narratore, negli occhi di Rachel, nei nuovi tremori "in quella regione che i poeti hanno chiamato cuore".
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