Vita e passione di un gastronomo cinese
Uno strano destino lega Gao Xiaoting, fervente quadro comunista, uomo integro e onesto, particolarmente avverso al vizio della gola, a Zhu Zye, borghese benestante e impenitente ghiottone. Tanto più il rivoluzionario si ingegna a ostacolare il diffondersi del dispendioso vizio borghese della 'buona tavola' e si scaglia contro colui che ne considera il principale propagatore, tanto l'altro, il gastronomo, non solo scampa a ogni purga, ma addirittura moltiplica le sue intemperanze. Anzi - e qui il paradosso si fa bruciante - mentre il rivoluzionario verrà sballottato dalle successive ondate controrivoluzionarie e contro-controrivoluzionarie, e dovrà sottoporsi più di una volta alle dolorose pratiche dell'autocritica, per il borghese ghiottone giungerà addirittura ad aprirsi la strada maestra del riconoscimento sociale e della gloria, tanto che diventerà presidente di una Società di Gastronomia e laureato 'gastronomo'. Ecco, in breve, la trama di un romanzo frizzante di un'ironia amara che si inserisce a buon diritto nella tradizione satirica degli scrittori 'antiburocratici' insieme a Hasek, Bulgakov, Iskander. Un romanzo vissuto prima ancora che scritto, in cui il lettore avverte che ogni paradosso, ogni disavventura sono stati sperimentati in prima persona da un autore che a sua volta ha subito l'umiliazione della disgrazia politica; un romanzo cesellato in una lingua composita, ricca di sorprese e che sa distendersi, come uno schizzo verista, in descrizioni minute e attente dei suoi luoghi e dei suoi personaggi. Con quest'opera Lu Wenfu ci spalanca le porte della Nuova Cina ammaestrandoci, se mai nutrissimo ancora qualche dubbio, che nei paesi del socialismo reale la vita non è facile neppure per i militanti più convinti e che le dittature sembrano fatte per rendere più difficile l'esistenza agli onesti. Al tempo stesso ci introduce al vario e ampio paesaggio culinario cinese, un aspetto inalterabile del costume che diventa qui la prospettiva attraverso la [...]