Due volte la cometa
Questo libro è il diario del viaggio compiuto da Ernst Junger tra il 6 aprile e il 9 maggio del 1986 attraverso la Malaysia e l'Indonesia. Il movente di quel soggiorno nell'asia sud-orientale è la volontà di vivere, ancora una volta, due esperienze supreme alle quali questo leggendario scrittore del nostro secolo non può non legare, anche involontariamente, un significato simbolico di natura cosmica: appagare ancora una volta la propria insaziata passione di entomologo, e vedere per la seconda e "probabilmente" ultima volta nella vita la cometa di Halley, già contemplata dall'autore adolescente nel 1910. Come dire, uno sguardo che penetra nelle delicatissime e impalpabili strutture di un microscopico mondo animale, e un altro sguardo lanciato verso il mistero dell'infinitamente grande che si muove nello spazio.Ogni libro di Junger è stato per i suoi lettori la cristallina rivelazione di segreti che si aprivano soltanto a chi li sapeva osservare con vitrea fermezza. Più che mai, anche in questo diario, protagonista è l'occhio, l'inimitabile e privilegiato occhio di questo scrittore. Lo spettacolo comincia già durante il viaggio d'andata in aereo: allo scalo di Dubai, l'illuminazione notturna dell'aereoporto e i bengala multicolori che festeggiano forse l'arrivo di un emiro appaiono premonizioni dell'elemento demoniaco. A Kuala Lumpur, capitale dell'Indonesia, dove Junger è ospite del console tedesco, i tesori di Aladino si mostrano all'apertura dello scrigno come colori di una vegetazione surreale osservata dal di dentro, o preziosi ingredienti della cucina cinese, o splendori di bambù e di giada che illuminano la pelle liscia degli orientali.